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Quali sono i framework java più usati nel 2024?

Java è uno dei linguaggi di programmazione più popolari e versatili. Sviluppato negli anni 90, ha subito una continua evoluzione che gli ha permesso di restare costantemente al passo con i tempi e di essere sempre tra le soluzioni più apprezzate dagli sviluppatori. Oltre alla sua rinomata portabilità e alla sua robustezza, ciò che fa la differenza è sicuramente l'elevato numero di framework in circolazione. In questo articolo vedremo quali sono i framework java migliori nel 2024.

Cos’è un framework?

Prima di vedere quali siano i framewor java più usati è importante chiarire cosa si intenda con il termine “framework” e quale sia la differenza rispetto ad una semplice “libreria”.

Una libreria è una raccolta di codice riutilizzabile che fornisce moduli pre-scritti per svolgere compiti specifici. Un framework, invece, fornisce una struttura completa per la costruzione di applicazioni. Definisce l’architettura generale, i componenti standard e le best practice per lo sviluppo, offrendo un “scheletro” su cui costruire l’applicazione.

La caratteristica principale di ogni framework è l’Inversion of Control (IoC). Si tratta di un principio di design usato nella programmazione e nell’ingegneria del software che permette di invertire il flusso di controllo di un programma rispetto alla tradizionale sequenza di esecuzione. Invece di avere il codice applicativo che richiama esplicitamente le dipendenze o i servizi di cui ha bisogno, è il framework o il container a gestire queste dipendenze e a fornirle automaticamente all’applicazione.

I framework permettono di accelerare lo sviluppo, migliorare la gestione del codice e garantire la scalabilità delle applicazioni.

I framework java più popolari

Nel corso degli anni sono stati rilasciati diversi framework java, ognuno dei quali ha avuto il suo momento di gloria e popolarità. Sarebbe quindi inutile citarli tutti visto che per la maggior parte ormai non vengono quasi più usati. Andremo dunque a citare solo quei framework che ad oggi dominano il panorama dello sviluppo java e che rappresentano la scelta numero uno degli sviluppatori a seconda dell’uso che si deve fare. La scelta di uno non esclude necessariamente l’altro e possono coesistere per svolgere compiti diversi all’interno della stessa applicazione.

La famiglia Spring

Spring Boot

Spring Boot è probabilmente il framework Java più conosciuto e utilizzato. È stato progettato per semplificare lo sviluppo di applicazioni Spring, offrendo una configurazione automatica e una struttura predefinita per i progetti. Le sue principali caratteristiche includono:

  • Spring Boot adotta una filosofia di “convenzione su configurazione” (convention over configuration), fornendo auto-configurazioni che rilevano automaticamente le dipendenze nel classpath e configurano correttamente le applicazioni. Questo riduce drasticamente la necessità di configurazioni manuali.
  • Spring Boot permette di eseguire applicazioni web in modo stand-alone utilizzando un server embedded (Tomcat). Questo elimina la necessità di distribuire le applicazioni su un server esterno e facilita il processo di sviluppo e distribuzione.
  • Il framework fornisce un insieme di funzionalità per monitorare e gestire le applicazioni in produzione come l’actuator, un set di endpoint pronti all’uso per controllare lo stato di salute dell’applicazione, le metriche, i dettagli delle richieste HTTP, le configurazioni e altro.
  • Spring Boot sfrutta ampiamente la dependency injection per semplificare la gestione delle dipendenze nelle applicazioni Java (aumentando così l’inversione del controllo).

Spring Batch

Spring Batch è un altro framework della famiglia Spring, progettato per eseguire lavori batch che coinvolgono la lettura, la trasformazione e la scrittura di dati. È particolarmente utile per operazioni come l’importazione di dati da file, la migrazione di database, la generazione di report e altre attività che richiedono l’elaborazione di grandi quantità di dati in batch.

Spring Batch segue un’architettura modulare, composta da:

  • Job: Un’entità che rappresenta un processo batch. Un job è composto da uno o più step.
  • Step: Un’unità atomica di lavoro, che può includere lettura, elaborazione e scrittura di dati.

Altri moduli Spring

Abbiamo già citato Spring Boot e Spring Batch ma la famiglia Spring è davvero molto allargata. Sono infatti presenti molti altri framework specializzati in compiti diversi che si completano a vicenda. Ad esempio nel mio blog ho ampiamente discusso di Spring AI che serve per l’integrazione con i principali modelli di AI.

Potete trovare l’elenco completo dei moduli Spring sulla documentazione ufficiale.

Java Persistence API (JPA)

Java Persistence API (JPA), è uno standard per la gestione della persistenza dei dati nelle applicazioni Java. Fornisce una API per mappare gli oggetti Java su database relazionali (ORM – Object-Relational Mapping), semplificando così l’interazione con i dati persistenti. Tale specifica viene implementata da vari framework di persistenza come:

  • Hibernate;
  • OpenJPA;
  • Spring Data.

JPA offre un modello di programmazione basato su annotazioni e un linguaggio di query (JPQL) per lavorare con i dati persistenti.

Di seguito i principali vantaggi dell’utilizzo di un provider JPA:

  • Abstraction: Fornisce un’astrazione per la gestione della persistenza, riducendo la complessità del codice.
  • Standardizzazione: Essendo uno standard, le applicazioni JPA possono essere facilmente migrate tra diversi provider di persistenza.
  • Integrazione: Si integra bene con altri framework Java, come Spring e Java EE.
  • Efficienza: Supporta tecniche di caching e ottimizzazione delle query per migliorare le prestazioni.

Java Server Faces (JSF)

JavaServer Faces (JSF) è un framework Java per la creazione di interfacce utente basate su componenti per applicazioni web. È una parte della piattaforma Java EE (Enterprise Edition) ed è progettato per semplificare lo sviluppo di interfacce utente web complesse e interattive.

Di seguito le caratteristiche chiave di JSF:

  • Component-Based Development: Promuove lo sviluppo di interfacce utente modulari e riutilizzabili.
  • Integrazione con Java EE: Si integra perfettamente con altre tecnologie Java EE come EJB (Enterprise JavaBeans).
  • Supporto Standardizzato: Essendo parte di Java EE, JSF ha un supporto a lungo termine e segue standard ben definiti.

JSF supporta diverse librerie di componenti grafici come ad esempio Primefaces.

JUnit

JUnit è un framework di testing open-source ed è uno strumento fondamentale per gli sviluppatori Java. Consente di scrivere e eseguire test unitari automatizzati necessari per migliorare la qualità del software.

JUnit favorisce il Test-Driven-Development (TDD), un approccio allo sviluppo software in cui i test vengono scritti prima del codice effettivo, promuovendo un design migliore.

In conclusione Java dispone di framework di ogni tipo, che soddisfano qualsiasi esigenza e che possono essere usati insieme in perfetta armonia. La copertura totale di qualsiasi esigenza da parte dei framework java ha permesso a questo linguaggio di avere una diffusione enorme nel mondo dello sviluppo software e per molti anni è stato in cima alle classifiche. Ancora oggi Java rappresenta una scelta molto amata dagli sviluppatori e soprattutto dalle aziende che hanno bisogno di applicazioni portabili, scalabili e soprattutto affidabili.